Il Consiglio federale ha adottato il rapporto sull'analisi delle differenze salariali tra i sessi in relazione allo stato civile e alla genitorialità

Fattori come lo stato civile, la genitorialità e l'età sono correlati a variazioni eterogenee dei livelli salariali di uomini e donne. Durante la seduta del 27 agosto 2025, il Consiglio federale ha adottato un rapporto al riguardo, in adempimento del postulato Dobler 22.4500, che ha permesso di identificare ulteriori indicatori per il monitoraggio della parità salariale tra i sessi, che saranno inclusi nelle statistiche future.

Ogni due anni, l'Ufficio federale di statistica (UST) conduce uno studio sul divario salariale tra donne e uomini. Questa analisi si basa sui dati della rilevazione svizzera della struttura dei salari. Permette inoltre di verificare se uomini e donne con lo stesso profilo di attività percepiscono lo stesso salario. In adempimento del postulato Dobler 22.4500 del 16.12.2022, l'UST ha realizzato uno studio complementare che mette a confronto le differenze salariali tra donne e uomini in funzione della fascia di età e dello stato di famiglia.

Secondo lo stato civile

Il rapporto illustra tutti i lavori statistici svolti per misurare il divario salariale tra donne e uomini in funzione di caratteristiche come lo stato civile, la genitorialità e la fascia di età. I risultati dell'analisi mostrano che la genitorialità e lo stato civile sono legati alle differenze salariali tra uomini e donne. Nel 2022, nell'economia generale (settori privato e pubblico) le donne sposate guadagnano molto meno degli uomini sposati (-16,0%), mentre il divario salariale è dell'1,3% tra le persone celibi/nubili. 

Secondo la genitorialità

Dall'analisi si evince che il divario salariale tra i sessi è particolarmente marcato tra le persone sposate con figli: Mentre le donne nubili senza figli guadagnano l'1,9% in meno rispetto agli uomini celibi senza figli, la differenza salariale di genere tra le persone sposate con figli è del 21,0% a discapito delle donne. 

Tra i quadri medi e superiori, il divario salariale dovuto alla genitorialità è pari al +21,4% a favore degli uomini con figli rispetto a quelli senza figli, mentre raggiunge solo il +6,6% a favore delle donne con figli rispetto a quelle che non ne hanno. La differenza salariale associata alla genitorialità (presenza o assenza di figli) rimane molto più pronunciata per gli uomini che per le donne.

Secondo l'età

In generale, il divario salariale aumenta di pari passo con l'età. Questo vale soprattutto per le persone sposate: nella fascia di età «≤29 anni» le donne sposate guadagnano il 6,6% in meno rispetto agli uomini sposati, mentre nella fascia d'età «30-49 anni» questa differenza sale al 12,6% e addirittura al 19,7% per la categoria «≥50 anni».

Secondo il grado di occupazione

Più alto è il grado di occupazione, maggiore è il divario salariale tra i sessi. Le donne che lavorano a tempo pieno guadagnano l'11,0% in meno dei loro colleghi maschi. Prendendo in considerazione i posti con un grado di occupazione inferiore al 50%, la differenza salariale a discapito delle donne è dell'1,2%. Inoltre, la quota di donne che lavorano a tempo pieno diminuisce nel corso della vita lavorativa: dal 54,1% per le donne sotto i 30 anni al 30,3% per le donne dai 50 anni in su. Per gli uomini il quadro è diverso: la quota di lavoratori a tempo pieno è più alta nella fascia di età dai 30 ai 49 anni (81,7%), mentre diminuisce nella fascia di età dai 50 anni in su (78,4%).

Secondo la posizione professionale

Più alta è la funzione gerarchica ricoperta, maggiore è il divario salariale tra i sessi a discapito delle donne. Le donne guadagnano il 14,7% in meno degli uomini nelle posizioni ad alto livello di responsabilità e il 5,7% in meno nelle posizioni senza funzione di quadro. Allo stesso tempo, la quota di donne diminuisce costantemente all'aumentare del livello gerarchico della posizione professionale.

Sebbene una parte del divario salariale tra uomini e donne possa essere spiegata dalle caratteristiche della persona, della posizione ricoperta o del settore di attività, un'altra parte del divario rimane senza spiegazione. Nel 2022 la parte non spiegata del divario salariale di genere ammontava al 48,2% per l'economia nel suo complesso. Il divario salariale non spiegato (salari diversi per profili strutturali identici) è ad esempio più alto tra il personale dipendente sposato (8,8%) che tra le persone nubili o celibi (2,8%). Anche la parte di differenza salariale non spiegata tra donne e uomini aumenta con l'età.

Queste nuove variabili legate allo stato di famiglia contribuiscono in modo decisivo a spiegare alcuni divari salariali. Tuttavia, il Consiglio federale ritiene che non possano essere utilizzate per legittimare le differenze salariali tra i sessi. In futuro, l'UST incorporerà questi indicatori aggiuntivi nelle sue analisi standard sulla parità salariale tra donne e uomini. In questo modo si avrà un quadro più chiaro dell'influsso dell'età e dello stato di famiglia sui livelli salariali di donne e uomini.

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