Il Consiglio federale fissa l’importo massimo del contributo per l’assistenza alle persone anziane per il periodo 2026–2029

In occasione della sua seduta del 30 aprile 2025, il Consiglio federale ha fissato a 96,4 milioni di franchi l’importo massimo degli aiuti finanziari che potranno essere stanziati dalla Confederazione in favore delle persone anziane per il periodo 2026–2029. Questo importo va ripartito tra le organizzazioni di assistenza alle persone anziane (al massimo 76,4 mio. fr.) e le organizzazioni private di aiuto agli invalidi per le prestazioni in favore dei beneficiari che presentano problemi di salute dopo l’età di riferimento (20 mio. fr.).

Gli aiuti finanziari della Confederazione in favore delle persone anziane sono destinati a organizzazioni private riconosciute di pubblica utilità e attive a livello nazionale con le quali l’Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS) ha stipulato un contratto di prestazioni. Concessi in virtù dell’articolo 101bis della legge federale sull’assicurazione per la vecchiaia e per i superstiti (LAVS), sono finanziati dai fondi di compensazione di AVS e AI. Le prestazioni sostenute contribuiscono a far sì che le persone anziane possano condurre il più a lungo possibile una vita autonoma e indipendente.

In seguito a una revisione dell’ordinanza sull’assicurazione per la vecchiaia e per i superstiti entrata in vigore nel 2022, spetta al Consiglio federale fissare ogni quattro anni l’importo massimo disponibile per gli aiuti in questione. Per gli anni 2026–2029 il limite di 76,4 milioni di franchi si basa sull’importo attuale (72 mio. fr.), considerato adeguato dopo aver esaminato gli aiuti versati nel periodo precedente (2022–2025), con una correzione per tenere conto dell’inflazione. L’importo di 20 milioni di franchi destinato alle organizzazioni private di aiuto agli invalidi resterà invariato. In futuro, però, i bisogni di prestazioni di assistenza alle persone anziane aumenteranno notevolmente, principalmente per effetto dell’invecchiamento demografico, come emerge dallo studio concernente l’evoluzione dei bisogni di prestazioni di assistenza alle persone anziane secondo l’articolo 101bis LAVS (rapporto di ricerca n. 4/2025) e dalle proiezioni parziali realizzate su mandato dell’UFAS. Le basi di dati che alimentano il modello dovranno quindi essere progressivamente migliorate per affinare le previsioni in vista della prossima decisione, tra quattro anni.

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